Arturo Graf

La rosa ha le sue spine, e per questo è la rosa il fiore dell’amore.

Muore il giorno. In un gran ravvolgimento d’incendiate nuvole profonde. Il sol, come un perduto astro cruento, nell’alto abisso traboccò dell’onde.

Chi negli incontri della vita giornaliera teme sempre di vedere compromessa e sciupata la dignità propria, mostra che la dignità per lui non altro è che un vestito.

Le grandi elevazioni dell’anima non sono possibili se non nella solitudine e nel silenzio.

Le menzogne sono o mute o parlanti, e le mute sono più pericolose delle parlanti.

La mano che accarezza può far più male della mano che percuote.

Il rispetto s’inspira e non si comanda.

V’è chi si vergogna di somigliare agli altri uomini, e punto non si vergogna di somigliare alle bestie.

Nel viaggio della vita non si danno strade in piano: sono tutte o salite o discese.

La felicità è come quell'oste che aveva scritto sulla sua bottega: Domani si farà credenza.

I novantanove centesimi della critica che si fa tra gli uomini non nasce già dall’amore del vero, ma da presunzione, arroganza, acrimonia, litigiosità, astio gelosia.

Chi ha un vero amico ha due anime.

Buon maestro è già quello che non lega, comprime o snatura l’anima dell’alunno.

L’amore è come l’acqua, se qualcosa non lo agita, imputridisce.

La cosa che noi ignoriamo più di tutte l’altre è la nostra stessa ignoranza.

Chi, sia pure un’unica volta, amò e fu amato davvero, non deve, per miserabile che sia stata poi la sua vita, troppo maledire il destino.

La più grande amica e la più grande nemica dell’uomo è la fantasia.

Chi può fare e fa, non ha né tempo né voglia di troppo criticare ciò che fanno gli altri.