Capo Plaza

Fossi oro, sarei grezzo.

Ai miei piedi metto scarpe sempre più costose, fanculo quel professore.

Voglio tutto ciò che mi mancava.

Per te muovo il mondo anche se non ho nulla.

Lei non ti vuole, a me dice “oui”.

Mi scordo di noi, che è meglio così.

Esco dal catrame, ho preso calci e pugni e non mi fai più male.

Voglio stare in alto, ma con lei qui affianco.

Vuole il paradiso, vengo dall’inferno.

Sono un ragazzo paranoico, senza autostima. Ho problemi di rabbia, attacchi di panico. Forse non vivo la vita che vorrei.

Manchi già da troppo tempo e non va bene questa cosa.

Sono un piccolo selvaggio, perciò ti innamori: questo qui è solo un assaggio, c'ho poteri nuovi.

La mia vita è un rally: sto tra curve e fossi.

A lei le piaccio perché so italiano, mangia pasta, beve vino, mafia, pizza, mandolino, Gucci, Fendi e Valentino.

Vengo dal quartiere Pastena, non è né popolare né centrale. Un giorno c'è la rapina, l'altro non succede niente. Ho conosciuto il lato buono e quello cattivo, l'amico che si è laureato e quello che è finito agli arresti domiciliari perché vende i pezzi.

Non ci pensi, lo fai e basta.

Solo carte colorate voglio, ma i soldi non comprano l'orgoglio.

Mamma come sto bene quassù, sono in alto ma non ci sei tu.

Son selvaggio, non credo all’amore.

Se cade un fratello sono là che lo rialzo.