Dargen D'Amico

Amo Milano perché ci trovi tutti i colori, gli esseri umani, i lavori.

Oh, ancora tu? Ma non dovevamo vederci più? Sì, lo so, ma non ho resistito quando ti ho rivista in tv.

Sta arrivando, sta arrivando l'onda alta. Stiamo fermi, non si parla e non si salta.

Forse non ci conosciamo ma cara Milano oggi ti amo, per stare bene.

Dove si balla, fottitene e balla tra i rottami balla per restare a galla.

Mamma, ti ho sognata che eri bimba. Figlia, ti ho sognata che eri incinta. Quando hai meno, vivi più sereno.

Mi piace la musica dance, che pure un alieno la impara e mi piace, mi piace, mi piace che non mi sento più giù.

Amo Milano perché quando il sole sorge nessuno se ne accorge.

Ormai credevo di non rivederti ma la vita sorprende a volte come il primo uomo la prima notte.

Amo Milano perché è un giardino degli Emirati e siamo tutti immigrati.

Rivederti da vicino convertirebbe Dio. Chissà se hai ancora voglia di fare l'amore con me.

E se mi dai un dito, ti prendo per mano come vecchi e bambini nell'idea di Guccini.

Ma a volte ci si vuole troppo bene anche così, un giovedì, senza un sì, come viene.

Amiamo tutti farci un nome ma abbiamo perduto il nostro Io sto fermo in una stazione da solo con il mio mostro

Ora che le tue labbra riflettono il mondo intero. Io lo esploro bevendo una cosa con te.

C'è chi mi chiama figlio di puttana. Che c'è di male? L'importante è aver la mamma.

Se finiscono gli amori mangio polvere terra, poi salivo. Rigurgito e coltivo fiori tropicali nelle serre gengivali.

Negli incubi mediterranei che brutta fine le cartoline la nostra storia che va a farsi benedire.

Io mi diverto con poco, come i bimbi e le piante. Vetri rotti dietro agli occhi sono speranze andate infrante.

Tengo sparsi in testa passi comparsi sulla Bibbia. Sono il più sognatore, credulone, sono il campione, il re.