Elisa

Promettimi di far entrare il sole che asciuga le ossa e scalda bene il cuore anche quando vivresti solo di notte o di guai.

E se ci sentiamo fragili è per cercare un’altra via nell'anima.

Valle a capire le cose, tanto cambiano in un attimo. Tu non ti fermare, non cercare di sembrare altro che alla fine è sempre meglio essere te, essere te.

Dovrei dirti grazie per le risate, per avermi preso il cuore senza far rumore. Di nascosto senza dire più parole. Un tuffo in acqua, un tuffo al cuore.

E io sarò quell’istante che ti porterà una piccola felicità. Quella stupida voglia di vivere, sempre.

Le parole d'amore leggere come bolle. Intrecciarsi le mani per dirsele più forte, più forte.

Ti capirei se non dicessi neanche una parola mi basterebbe un solo sguardo per immaginare il mare blu e niente di più.

Io e te siamo diari aperti in fondo al mare, segreti sbiaditi.

E così, scegliere che ci sia luce nel disordine è un racconto oltre le pagine spingersi al limite, non pensare sia impossibile.

Mi basterebbe un solo sguardo per immaginare il mare blu e niente di più.

Sarà che il tempo poi alla fine proprio non ci sfiora o forse è solamente il cielo quando si colora un po’ di più o forse sei tu.

E così, sorridere a quello che non sai comprendere perché il mondo può anche illuderci che non siamo dei miracoli.

Io un confine non lo so vedere. Sai che non mi piace dare un limite, un nome alle cose. Lo trovi pericoloso e non sai come prendermi, mi dici ma non so se ti credo.

Voci di miele da ricordare, risalire! E come i marinai nel mare, non sentirne il confine.

Forse non sai quel che darei perché tu sia felice.

Dove andiamo questa sera? Ti ho cercato, ma non so perché. Forse è vero, faccio confusione e non hai colpe. Ogni piccola mia insicurezza si fa grande.

Vivi sempre, ogni istante.

E perdonami, sono forte, sì ma poi sono anche fragile. Non serve a niente di particolare. Solo tornare a pensare che tutto è bello e speciale.

Anche l'argento si ossida come perla in un'ostrica ma un bacio è corrente elettrica. È un filo di rame che diventa seta, seta.

Sarà che tra tutto il casino sembra primavera. Sarà che la vertigine non mi fa più paura.