Ernia

È che in fondo la vittoria vera, no, non è apparente, ah. È che alla fine sono sempre lo stesso di sempre.

Ti ricordi Mario? L'inverno del 2006 appena dodicenni. Pensar che son passati dieci inverni.

Celavo i sentimenti, è così che mi hanno educato.

Non è che sei un vincente in questa vita con due lire, vinci quando riesci a fare cioè che gli altri si fermano a dire.

Ho certe immagini impresse che non t'immagini. Che ancora per calmarmi dico a me stesso "Va tutto bene".

Sognavo un palco come un’ora d’aria.

Sei la mia bella fregatura.

La vita è molto più interessante quando si è in bilico. Io già da piccolo un cervello granitico ma lo impegnavo in altro.

Ho sempre tenuto le relazioni distanti. Vogliono tutte prender qualcosa che non ho. Non ci si lega alle persone quando si è grandi.

A stare vicino vediamo meglio i difetti.

La paura fa novanta, la novantuno paura, certo andrebbe scritto alle fermate per qualche inesperto. Ed è così che la vera Milano suona, per questo arrivo da Bo-Bo-Bonola.

Non mi fare mai più del male. Ora non voglio più parlare. Perché non so restare ferma a guardare.

È facile giudicar l’uomo nudo quando si è vestiti.

Le persone più vicine a volte. Han la lingua come lame.

Amici, siamo amici. Mi fido di quello che dici, siamo amici ma se dicessi tutto quanto quello che penso, non so se domani mi sveglio e siamo amici.

Non so non aver cura di te.

Mi sveglierò domani e tu non ci sarai.

Mi sentivo condizionato da quello che mi accadeva intorno e non sapevo dove sbattere la testa.

Un uccellino morto a volte torna in vita nel corpo di un corvo.

Sul mio percorso c’eran trappole e tarantole attratti nel buio fino Ho fatto splatter, Tarantino, per finirla a tarallucci e vino