Gustave Flaubert

L'idea di patria è quasi morta, grazie a Dio.

Credo che se guardassimo sempre il cielo, finiremmo per avere le ali.

L'amore, pensava, doveva manifestarsi di colpo, esplosione di lampi e fulmini, uragano dei cieli che si abbatte sulla vita, la sconvolge, strappa via ogni resistenza come uno sciame di foglie e risucchia nell'abisso l'intiero cuore.

L'autore nel suo libro deve essere come Dio nel suo universo, dovunque presente e in nessun luogo visibile.

Gli affetti profondi somigliano alle donne oneste. Hanno paura di essere scoperte e passano nella vita con gli occhi bassi.

Il dovere è sentire ciò che è grande, prediligere ciò che è bello e non già accettare tutte le convenzioni della società, con le ignominie che essa ci impone.

Da bambino, amavo ciò che si vede; da adolescente, ciò che si sente; da uomo, non amo più nulla.

Un infinito di passioni può concentrarsi in un attimo come una folla in un piccolo spazio.

Sono giunto alla ferma convinzione che la vanità è alla base di tutto e che anche ciò che chiamiamo coscienza non è altro che vanità interiore.

Il fascino della storia, come quello del mare, risiede in ciò che cancella: l'onda che sopraggiunge fa sparire dalla sabbia la traccia della precedente.

Chiamo borghese tutto ciò che pensa bassamente.

Ci sono persone che hanno il cuore tenero e lo spirito duro.

La forma è la carne del pensiero, come il pensiero è l'anima della vita.

Si può essere padroni di ciò che si fa, ma mai di ciò che si prova.

L’amore è una pianta di primavera che profuma ogni cosa con la sua speranza, persino le rovine dove si aggrappa.

Tutti i dolori vengono da un eccesso di pensiero ozioso.

A poco a poco la serenità del lavoro lo placò. Immergendosi nella personalità degli altri, dimenticò la sua, il che è forse il solo modo di non soffrirne.

Ciascuno mostra quello che è dagli amici che ha.

La felicità non è cercare la felicità, ma evitare la noia.

Esistono cammini senza viaggiatori. Ma vi sono ancor più viaggiatori che non hanno i loro sentieri.