Gazzelle

Ma ti prego non dirmi ti amo. Che poi ricominciamo.

Mi sento solo come una goccia fuori la finestra.

E sarai te, l’unica cosa al mondo da non perdere.

Come quando arrivi tardi e non c'è più nulla ormai più nessuno ad aspettarti e nessuno a dirti: "Vai".

Siamo soltanto persone sole, perdute fra la gente.

Ma tu? Lo sai come si fanno gli aeroplani di carta? E come mai i nostri non rimangono mai in aria? Un po' come noi.

Tu sapevi un po' di punk, di fissa coi Nirvana, di metropolitana a mezzanotte e mezzo. Un'occhiata dentro casa. Un bacio senza pausa, sapeva di Long Island.

E che se fuori piove, io dentro nevico.

Le stelle che cadono, i sogni che scadono.

E non è detto sta frase sia giusta, che se ti perdo pur te sei un po’ persa, che non sto bene ma nemmeno di merda, che se ti sposti io casco per terra.

Abbiamo perso troppo tempo ad occupare il tempo.

Che bello è quanto ti giri e mi fai vedere bene che vestito hai.

Sta vita sembra un burrone, ma non guardare giù.

Abbiamo smesso di nuotare ancora prima di iniziare.

Come quando non ti incazzi, e rimane tutto li ma vorresti vomitarlo, come il drink di giovedì.

Mi perderò negli occhi tuoi due volte al giorno come sport.

Tempo di uno starnuto e t’ho già dimenticata.

Perché collezioni schiaffi ma non li hai tirati mai. "Voglio stare solo in piedi", è il tuo grido samurai.

E non è vero che tutto sia giusto che tutto ha un senso, che tutto ci serve.

Te l’ho già detto una volta, mi ricordavi il mare, le luci di Natale, gli schiaffi sul sedere e lo spazzolino uguale, la Panda manuale.