Jamie Fraser

«Sono stufo di dover continuare a dimostrare che non sei una spia inglese. Sono stufo di doverti sorvegliare ogni minuto, per paura che tu commetta chissà quale altra stupidaggine. E sono stufo marcio di dover stare a guardare mentre la gente cerca di stuprarti! Non lo trovo affatto divertente!»

«Finirà mai, questo desiderio di te?» Mi accarezzò un seno. «Anche quando ti ho appena lasciata, provo un dolore al petto e alle dita, tanta è la voglia di toccarti di nuovo.»

«In effetti dicono», sussurrò, «che una grande tempesta preannuncia la morte di un re.»

L’ho persa una volta Fergus, non posso perderla di nuovo.

Quante notti ci sono in vent’anni, a nighean? Quante ore? Infatti fu quello il tempo che io trascorsi a domandarmi se mia moglie fosse ancora viva e, se lo era, se stava bene. Lei e mia figlia.»

A volte vorrei che la mia vita fosse come un film. Non dovrei preoccuparmi dei miei capelli o di andare in bagno…

Se tu smetti di raderti su al nord, io smetto di radermi giù al sud.

Ma quando sarò di fronte a Dio, avrò una cosa da dire d’importante prima di tutto il resto. Signore, mi hai dato una donna rara e Dio! L’amavo davvero.

Lei non ha bisogno di me. Non avrei mai pensato di essere geloso di un uomo morto.

Io adesso voglio diventare distaccata emotivamente...

Quando mai è stato facile? Ma mi sono scusato per questo. Ho fatto tutto il possibile per farlo bene. Voi appartenete a me.

Se non vuoi camminare, ti dovrò portare sulla mia spalla. Vuoi che faccia questoi?

No, ho detto che non ti farò morire per niente.

Non dimenticherai, ma il tempo ti farà guarire.

Devo smetterla di seguire il cliché hollywoodiano del vero amore.

«Ti voglio, Claire», disse con voce soffocata. Tacque un attimo, come incerto sulle parole da scegliere. «Ti voglio così tanto… che quasi non riesco a respirare. Tu…»

Ventiquattro anni fa ti ho sposata, Sessenach. Spero di non averti dato occasione di pentirtene.

Perché l’amore non è innamorarsi di un bel sedere o di un fisico perfetto [...] L’amore è scovare quello che c’è dentro al nostro corpo, che è solamente l’involucro della nostra essenza.

Sembra che tu abbia la capacità di farmi capire che ti dispiace senza farmi sentire patetico.

Penso che forse il più grande onore sia nel prendersi cura di coloro che non possiamo aiutare, non nel non avere nessuno a cui interessare.