Nathan Muir

Aveva talento, sapeva individuare un tedesco dell'est che aveva appena saltato il muro e guardandolo negli occhi lo convinceva a tornare da dove era venuto a fare la spia per noi.

Ogni palazzo, ogni stanza, ogni situazione, è un'istantanea. Mentre parlo con te passo al setaccio l'ambiente, lo memorizzo: le persone, come sono vestite, e mi chiedo: «C'è qualcosa di strano in quello che vedo, qualcosa di sospetto?» Tu devi valutare e scattare quasi tutto, senza guardare o ragionare.

Eravamo in un posto in cui non saremmo dovuti andare, e questo per ammazzare un generale di un paese con cui non eravamo in guerra, d'altronde ufficialmente in guerra non eravamo neanche col Vietnam.

Se devo andare dove piove merda, voglio sapere da che parte soffia il vento.

72 vittime accertate, un palazzo crollato, un terrorista morto. Sì, è andata bene.

E se fosse una spia anche lei? Le hai detto quattro cazzate che dovrai sostenere.

È un gioco complicato, non un gioco per bambini, un gioco in cui nessuno vuole perdere.

Chuck, balliamo tutta la sera con la tua mano sul culo o ci provi subito?

Hai capito il boyscout!

Porta sempre con te sigarette e un accendino, rompono il ghiaccio.