Raymond Chandler
Le frasi più belle di Raymond Chandler
Raymond Chandler– Sono uno spasso, no? – domandò. Risposi bruscamente: – Come un filippino il sabato sera.
Raymond ChandlerL'alcol è come l'amore: il primo bacio è magico, il secondo è intimo, il terzo è routine. Dopodiché spogli la donna e basta.
Raymond ChandlerPer ventiquattr'ore al giorno qualcuno fugge e qualcun altro tenta di raggiungerlo.
Raymond ChandlerUna città non peggiore delle altre, una città perduta e corrotta e colma di vacuità. Tutto dipende dalla posizione in cui ci si trova, dagli interessi personali. Io non ne avevo alcuno. E me ne infischiavo.
Raymond ChandlerLei era quel tipo di bionda che avrebbe fatto fare a un vescovo un buco in una finestra di vetro opaco.
Raymond ChandlerSi possono patire postumi di sbronza per diverse cose oltre l'alcool. Io ne provavo per le donne. Le donne mi facevano ammalare.
Raymond ChandlerAnna Halsey, mezza età, faccia tinta e ritinta, vestito nero di taglio maschile, era vicina ai centoventi chili. I suoi occhi erano simili a due bottoni neri da scarpe, le sue guance molli come il sego e approssimativamente dello stesso colore
Raymond ChandlerGli scacchi sono il più cospicuo spreco di intelligenza umana che si possa riscontrare al di fuori di un'agenzia di pubblicità.
Raymond ChandlerAlla TV, un investigatore lo si riconosce subito. Non si leva mai il cappello.
Raymond ChandlerLa maggior parte della gente consuma metà delle proprie energie cercando di proteggere una dignità che non ha mai posseduto.
Raymond ChandlerLaggiù, nella notte intessuta di mille delitti, individui morivano, venivano mutilati, tagliuzzati da schegge di vetro, schiacciati contro i volanti delle automobili o sotto le ruote di pesanti veicoli.
Raymond ChandlerLa prima volta che gli misi gli occhi addosso, Terry Lennox era ubriaco a bordo di una Rolls-Royce Silver Wraith, davanti alla terrazza del Dancers. Il custode del posteggio gli aveva portato la macchina e continuava a tenergli aperta la portiera perché Terry Lennox faceva penzolare il piede sinistro all'esterno, come se si fosse dimenticato di averne uno.