Toni Morrison
Le frasi più belle di Toni Morrison
Toni Morrison«Il tuo amore è troppo grande», disse, pensando, quella troia è lì che mi guarda, è proprio sopra la testa che mi sbircia attraverso il pavimento.
Toni MorrisonArrivare in un posto dove uno poteva amare tutto quello che voleva – senza dover chiedere il permesso di desiderarla – be’, ecco, quella sì che era libertà.
Toni MorrisonCi sarebbe stato un po’ di spazio, si chiedeva, un po’ di tempo, qualche modo di tenere a distanza tutti quegli avvenimenti, di accantonare tutto quell’affannarsi e potersene stare lì un paio di minuti, nuda dalla scapola alla vita, liberata dal peso dei suoi seni, a sentire ancora il profumo del latte rubato e la fragranza del pane nel forno?
Toni MorrisonPaul D m'aveva convinto che fuori di qua c'era tutto un mondo e che io potevo viverci. Doveva saperlo. E lo sapeva.
Toni MorrisonNon c'era niente di meglio per cominciare il vero lavoro della giornata: ricac– ciare indietro il passato.
Toni MorrisonQualunque cosa Sethe avesse fatto, a Ella non andava giù l'idea che gli errori del passato si impadronissero del presente.
Toni MorrisonUna collina di negri: cadono. E sopra tutti loro, sollevandosi dal suo posto, con una frusta in mano, c'è l'uomo senza pelle che guarda. Guarda lei.
Toni MorrisonIl 124 era carico di rancore. Carico del veleno d'una bambina. Le donne lo sapevano, e così anche i bambini.
Toni MorrisonNessuno aveva bisogno che il male cresciuto sotto forma di un'adulta si sedesse a tavola invidioso.
Toni MorrisonSethe continuava a strofinare, a strofinare, premendo sul tessuto della sua tuta da lavoro e sulle curve spigolose del suo ginocchio. Sperava che servisse a calmarlo, così come calmava lei.
Toni MorrisonSethe implorava perdono, enumerando, elencando in continuazione le sue ragioni: che per lei Amata era più importante e aveva più significato della sua stessa vita. Che avrebbe fatto cambio con lei in qualsiasi momento.
Toni MorrisonA volte la fotografia di un amico intimo o di un parente — osservata troppo a lungo — cambia e vi si vede muovere qualcosa di più familiare del volto caro che c'è lì. Possono toccarlo, se vogliono, però non lo fanno, perché sanno che se lo facessero le cose non sarebbero più le stesse.