Vincent Van Gogh

Nella vita di un pittore non è la morte la cosa più difficile. Sai Theo, non so spiegarti con esattezza il perché ma la vista delle stelle mi fa sempre sognare.

Le leggi dei colori sono inesprimibilmente belle, proprio perché non sono dovute al caso.

Non sono avventuriero per scelta, ma per destino.

Ciò che si fa per amore è fatto bene.

Uno può avere un focolare ardente nell'anima e tuttavia nessuno viene mai a sedervisi accanto. I passanti vedono solo un filo di fumo che si alza dal camino e continuano per la loro strada.

Sento una chiarezza spaventosa in quei momenti in cui la natura è bellissima. Non sono più sicuro di me stesso, e i dipinti mi appaiono come sogni.

La normalità è una strada asfaltata: è comodo camminarci ma non fioriscono fiori.

Il cuore dell’uomo è come il mare, ha le sue tempeste, ha le sue maree e nelle sue profondità ha anche le sue perle.

Le grandi cose non vengono fatte per impulso, ma da una serie di piccole cose messe insieme.

La gente dice, e son ben disposto a crederci, che è difficile conoscere se stessi – ma non è facile nemmeno dipingere se stessi.

Malgrado tutto mi risolleverò: prenderò in mano la mia matita, che ho abbandonato nel mio grande scoramento, e ricomincerò a disegnare.

Cerca la luce e la libertà e non meditare troppo sui mali della vita.

Spesso le persone fanno arte, ma non se ne accorgono.

Non è tanto il linguaggio del pittore che si deve sentire, quanto quello della natura.

Bisogna lavorare ed osare se si vuol vivere veramente.

Così il pennello sta alle mie dita come l'archetto al violino, e assolutamente per mio piacere.

Il colore in un dipinto è come l’entusiasmo nella vita.

Siamo tanto attaccati a questa vecchia vita perché accanto ai momenti di tristezza, abbiamo anche momenti di gioia in cui anima e cuore esultano – come l'allodola che non può fare a meno di cantare al mattino, anche se l'anima talvolta trema in noi, piena di timori.

Faccio sempre ciò che non so fare, per imparare come va fatto.

Mi colpisce sempre, ed è molto curioso, che, ogni volta che vediamo l'immagine dell'indescrivibile e impronunciabile desolazione della solitudine, della povertà e della miseria, l'ultima ed estrema delle cose che ci viene in mente è il pensiero di Dio.