Walt Whitman

Non ti chiedo chi sei, è cosa di nessuna importanza per me, non puoi fare nulla, né essere nulla, se non ciò che io racchiudo in te.

Separato da ciò che tira e trascina sta ciò che io sono, e sta divertito, compiaciuto, compassionevole, pigro, unitario.

Ora io vedo il segreto per la creazione delle persone migliori. È crescere all’aria aperta e mangiare e dormire con la terra.

Pieno di tutto ciò che è rozzo, e pieno di tutto ciò che è raffinato.

Ora di quella città ricordo solo una donna... mi amava sinceramente.

Io vedo i marinai del mondo, alcuni stanno superando un mare in tempesta, altri alle vedette montano di guardia di notte, alcuni vanno alla deriva senza scampo, altri hanno malattie contagiose.

L’impronta del mio piede per terra sprigiona centinaia di affetti, che si fanno beffe di ogni mio sforzo di riferirli.

Gli scommettitori sanno che il cavallo chiamato ‘Etica’ raramente va oltre il palo, laddove il ronzino chiamato ‘Proprio Interesse’ corre sempre una buona gara.

Tutto ritorna, fluido, affettuoso, casto, maturo, mentre passiamo veloci uno vicino all'altro.

Io celebro me stesso, io canto me stesso, e ciò che io suppongo devi anche tu supporlo perché ogni atomo che mi appartiene è come appartenesse anche a te.

Credo che il lavoro dell’erba non sia da meno di quello delle stelle nel loro cammino.

Con passo fermo e costante avanzano, e mai non si fermano, successioni di uomini, Americani, cento milioni, una generazione recita la sua parte e scompare, un'altra generazione recita la sua parte e a sua volta scompare, con facce volte di fianco, o all'indietro, verso me, per ascoltare con sguardi retrospettivi puntati su di me.

Sappi che io saluto l’aria l’oceano e la terra ogni giorno al tramonto per amor tuo.

Chiara e dolce è l’anima mia, e chiaro e dolce è tutto ciò che non è l’anima mia.

Tutto va avanti e fuori, niente crolla, e morire è diverso da quello che si supponeva, e più fortunato.

Sole sfacciato, non ho bisogno del tuo calore, torna a coricarti! La tua luce è solo in superficie, io forzo le superfici e anche le profondità.

Primavera che sempre ritorni e sempre mi rechi una trinità, i fiori dei lilla perenni, la stella che cala a ponente, e il pensiero di colui che amo.

Io canto l'individuo, la singola persona, al tempo stesso canto la Democrazia, la massa. L'organismo, da capo a piedi, canto, la semplice fisionomia, il cervello da soli non sono degni della Musa: la Forma integrale ne è ben più degna, e la Femmina canto parimenti che il Maschio.

A piedi e con cuore leggero m'avvio per la libera strada, in piena salute e fiducia, il mondo offertomi innanzi, il lungo sentiero marrone pronto a condurmi ovunque voglia.

Abbagliante, tremenda, con che rapidità m'ucciderebbe un'alba, se io non potessi ora e sempre irraggiare un'alba da me. Noi pure sorgiamo, abbaglianti e tremendi come il sole, e fondiamo la nostra aurora, o anima mia, nella calma frescura dell'alba.