Io sono là, dove è sempre stato l’uomo, viaggiatore vincente del suo dolore, nel teatro dove non recita, ma vive le parole.
Ma tu non cambiare, resta sempre te, con le tue insicurezze e le tue fragilità.
Ho paura della fine non ho più voglia di un inizio; ho paura che gli altri pensino a questo amore come a un vizio.
Così è la disperazione, come una preghiera senza destinatario.