Essere capiti vuol dire essere presi e accettati per quello che siamo.
Era necessario tornare a scegliere le parole, a scrutarle per sentire se erano false o vere, se avevano o no vere radici in noi, o se avevano soltanto le effimere radici della comune illusione.
Le poesie erano dunque così: semplici, fatte di niente; fatte delle cose che si guardavano.
Nella mia vita non avevo mai fatto altro che guardare fisso fisso nel pozzo buio che avevo dentro di me.