Ti cammino sul cuore, ed è un trovarsi d’astri in arcipelaghi insonni, notte, fraterni a me fossile emerso da uno stanco flutto.
Isole che ho abitato verdi su mari immobili. D’alghe arse, di fossili marini e spiagge ove corrono in amore cavalli di luna e di vulcani.
Ti trovo nei felici approdi, della notte consorte, ora dissepolta quasi tepore d’una nuova gioia, grazia amara del viver senza foce.
Finita è la notte e la luna si scioglie lenta nel sereno, tramonta nei canali. È così vivo settembre in questa terra di pianura, i prati sono verdi come nelle valli del sud a primavera.