A me sembra, non è l'abbraccio, ma l'incontro la vera decisiva pantomima dell'amore. Non è in alcun momento il sensuale così spirituale, lo spirituale così sensuale come nell'incontro. Qui tutto è possibile, tutto in movimento, tutto disciolto. Qui è un cercarsi ancora senza brama, una ingenua mescolanza di confidenza e di timidezza. Qui è qualcosa del capriolo, dell'uccello, è la ottusità dell'animale, la purità dell'angelo, il divino. Un saluto è qualcosa d'infinito.