Nel tempestoso Atlantico del mio essere, io sempre godo di una muta calma nell’intimo e, mentre pesanti pianeti di dolore incessante mi ruotano intorno, laggiù in fondo continuo a bagnarmi in un’eterna soavità di gioia.
In questo mondo, il peccato che paga può viaggiare liberamente e senza passaporto, mentre la virtù, se è povera, viene fermata a ogni frontiera.
Le giornate dal fresco tepore, limpide, sonore, profumate, strabocchevoli, ridondanti erano simili a coppe di cristallo di sorbetto persiano, piene fino all’orlo, adorne di fiocchi di neve alla rosa.
Verso di te rotolo, verso di te, balena che tutto distruggi senza riportar vittoria; fino all'ultimo mi azzuffo con te, dal cuore dell'inferno ti trafiggo; in nome dell'odio ti sputo addosso l'estremo respiro.