Era verde il silenzio, bagnata era la luce, tremava il mese di giugno come farfalla.
Ospitami nella sera di filo, quando l’imbrunire lavora il suo vestiario e palpita nel cielo una stella piena di vento.
Anima mia, dammi nei tuoi baci l’acqua salubre di questi mesi, il miele del territorio, la fragranza bagnata da mille labbra del cielo, la pazienza sacra del mare nell’inverno.
E le tue palpebre spalancano il crepuscolo della terra, assaltando l’azzurro delle stelle.