Ti faccio spazio dentro di me, in questo incrocio di sguardi che riassume milioni di attimi e di parole.
Sempre, sempre ti allontani nelle sere là dove corre il crepuscolo cancellando statue.
Ospitami nella sera di filo, quando l’imbrunire lavora il suo vestiario e palpita nel cielo una stella piena di vento.
Era verde il silenzio, bagnata era la luce, tremava il mese di giugno come farfalla.