Anima mia, dammi nei tuoi baci l’acqua salubre di questi mesi, il miele del territorio, la fragranza bagnata da mille labbra del cielo, la pazienza sacra del mare nell’inverno.
È che dietro le cose ci sei tu, Primavera, che incominci a scrivere nell’umidità, con dita di bambina giocherellona, il delirante alfabeto del tempo che ritorna.
Ospitami nella sera di filo, quando l’imbrunire lavora il suo vestiario e palpita nel cielo una stella piena di vento.