I dolci piccoli piedi goffi di Aprile giungono nel prato stracciato della mia anima.
Non temo il fato perché il mio fato sei tu, mia dolce. Non voglio il mondo, perché il mio, il più bello, il più vero sei tu.
Non essere altro se non te stesso – in un mondo che fa del suo meglio notte e giorno per renderti un altro – significa combattere la battaglia più ardua che un essere umano possa combattere; e non smettere mai di lottare.
Sebbene io abbia chiuso me stesso come un pugno, tu mi apri sempre petalo per petalo come la primavera apre la sua prima rosa.