È che dietro le cose ci sei tu, Primavera, che incominci a scrivere nell’umidità, con dita di bambina giocherellona, il delirante alfabeto del tempo che ritorna.
Era verde il silenzio, bagnata era la luce, tremava il mese di giugno come farfalla.
Bianca ape ronzi, ebbra di miele, nella mia anima e ti pieghi in lente spirali di fumo.