Non sono un'ombra, benché un'ombra si allunghi dai miei piedi. Sono una moglie. - Sylvia Plath
La perfezione è terribile: non può avere figli. - Sylvia Plath
Se non pensassi, sarei molto più felice. - Sylvia Plath
È terribile voler andarsene e non voler andare da nessuna parte. - Sylvia Plath
Questa vita svanirebbe in una nuvola se non mi ci aggrappassi tenendola stretta. - Sylvia Plath
Ho bisogno di un flusso di vita, non di questa folata di favole. - Sylvia Plath
C’è un prezzo da pagare per spiare le mie cicatrici, c’è un prezzo, per auscultare il mio cuore – eh sì, batte. - Sylvia Plath
Gli avevo detto che credevo nell'inferno, e che certe persone, io per esempio, erano condannate a vivere all'inferno durante la vita, per compensare il fatto di non andarci dopo morte, visto che non credevano nell'aldilà, e che dopo la morte a ciascuno succede quello in cui aveva creduto. - Sylvia Plath
Dovunque mi fossi trovata, sul ponte di una nave o in un caffè di Parigi o a Bangkok, sarei stata sotto la stessa campana di vetro, a respirare la mia aria mefitica. - Sylvia Plath
È meglio che ogni fibra si spezzi e vinca la furia. - Sylvia Plath
Che cosa ho mangiato? Bugie e sorrisi. - Sylvia Plath
Desidero le cose che alla fine mi distruggeranno. - Sylvia Plath
Io sarò una donna che sorride. Non ho che trent’anni. E come il gatto ho nove vite da morire. - Sylvia Plath
Incontrarsi. Sfiorarsi. Ma non è possibile dipanare il groviglio delle nostre vite, inventarne un’altra solo per noi due. - Sylvia Plath
E quando finalmente trovi qualcuno su cui senti di poter riversare la tua anima, ti blocchi sconvolta dalle tue stesse parole: le hai tenute in quella piccola stretta oscurità dentro di te così a lungo, che sono arrugginite, brutte, banali, fiacche. - Sylvia Plath
È come se la mia vita fosse misteriosamente percorsa da due correnti elettriche: gioiosa positiva e disperata negativa – e quella che passa al momento mi domina, m’inonda. - Sylvia Plath
Le carezze sui graffi si sentono di più. - Sylvia Plath
Ci sono amori senza paradiso. - Sylvia Plath