L’uomo vive nel tempo, nella successione del tempo, e il magico animale nell’attualità, nell’eternità costante.
Gli specchi, e la copula, sono abominevoli, perché moltiplicano il numero degli uomini.
Ti posso dare la mia tristezza, la mia oscurità, la fame del mio cuore; cerco di corromperti con l’incertezza, il pericolo, la sconfitta.
Noi siamo la nostra memoria, noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti, questo mucchio di specchi rotti.