Le persone autentiche negli anni ingrigiscono, s’accasciano, smettono di parlare ma mai di ascoltare. Sono simili alle querce: vantano tanti anelli d’esperienza e robusti rami che s’alzano venerando l’azzurro terso.
La felicità, non è dettata dall’avere né dalla sua quantità ma da un preciso stadio interiore che si raggiunge con l’essere; una consapevolezza suprema di noi stessi.
I sassi che tengo sotto ai piedi sono le persone che hanno cambiato faccia, i cuori che non si aprono nemmeno quando li incoraggi. Sono le menti chiuse che non ti lasciano mai spiegare, convinte che tu sia veleno.
Certe lacrime non lavano via niente semmai spostano zolle. Ad ogni scroscio, un pensiero che s’allaga e un grido più sommerso.