Hai un sangue, un respiro. Sei fatta di carne di capelli di sguardi anche tu.
Si è spezzato il ricordo. La stretta angosciosa della mano leggera ha riacceso i colori e l’estate e i tepori sotto il vivido cielo.
È una gioia vedere tanti rami verdissimi nel vento e tanti fiori prepotenti, sboccianti, è una gran gioia perché nel sangue pure è primavera.
Ti ho sempre soltanto veduta, senza parlarti mai, nei tuoi istanti più belli. Ma ho l’anima ormai tanto tesa, schiantata dalla tua figura, che non trovo più pace al suo brivido atroce.