Ed è negli occhi del bimbo, nei suoi occhi scuri e profondi, come notti in bianco, che nasce la luce.
Sento vibrare la tua voce in tutti i suoni del mondo.
Le coltri umide di novembre mi seppelliscono per sempre. Il tempo mi sfila tra le dita. La terra ruota sulle mie orbite. Dov’è quel tenue sorriso che cominciò un giorno di maggio se non sulla bocca dei morti malgrado la pena dei vivi.