Sappiate scrivere, ma non leggere: non importa.
Non ho più odio per l’aprile, per gli aprili lontani in cui come nel fondo di bambagie d’averno e di dati stillati da inessenza ad ogni sofferenza risuggevo un pur volatile volubile senso.
Qui non resta che cingersi intorno il paesaggio qui volgere le spalle.