La Divina Commedia è considerata una delle opere più memorabili e importanti della letteratura di tutti i tempi. Nell'articolo abbiamo raccolto le migliori citazioni tratte dalle tre cantiche.
La Divina Commedia di Dante Alighieri è considerata una delle opere più importanti della letteratura di tutti i tempi, un autentico capolavoro del suo autore che non ha mai smesso di essere studiato e interpretato fin dalla sua uscita.
Il titolo originale era semplicemente Comedia, l’appellativo Divina è stato attribuito al libro da Boccaccio. La stesura risale, secondo i critici, tra il 1304 e il 1321, gli anni dell’esilio che Dante trascorre in Lunigiana e Romagna.
Il poema è suddiviso in tre parti, chiamate cantiche, ognuna delle quali è composta da un numero variabile di versi tra i 115 e i 160 massimo, per un totale di 33 canti ciascuna. La storia è incentrata sul viaggio immaginario che l’autore compie attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso per arrivare alla visione della Trinità.
La Divina Commedia ha avuto un incredibile successo ed è una delle testimonianze più vivide della civiltà medievale, di quella che era la cultura e la visione del mondo dell’epoca, fortemente legata alla religione cattolica. Le guide di Dante in questo epico viaggio sono Virgilio, nell’Inferno e nel Purgatorio, e Beatrice nel Paradiso.
Il poema si distingue da qualsiasi altra opera anche per l’uso del dialetto toscano che si afferma quasi definitivamente come lingua italiana. Non solo, l’autore inserisce nella narrazione svariati neologismi.
Nel corso dei vari gironi dell’Inferno, il protagonista incrocia la sua strada con diversi personaggi storici celebri alcuni dei quali vengono fortemente criticati e condannati per le azioni compiute durante la vita terrena.
Nonostante la complessità della narrazione basata su terzine incatenate di endecasillabi, la Divina Commedia rimane un’opera estremamente affascinante e visionaria che ancora oggi cattura l’entusiasmo e l’attenzione dei lettori.
Le citazioni memorabili de La Divina Commedia
Per celebrare l’importanza dell’opera dantesca, abbiamo raccolto nell’articolo le citazioni più belle tratte dalle tre cantiche.
Dante AlighieriAllor fu la paura un poco queta, che nel lago del cor m'era durata | la notte ch'i' passai con tanta pieta.
Dante AlighieriEd ecco, quasi al cominciar de l'erta una lonza leggiera e presta molto, che di pel maculato era coverta; e non mi si partìa dinanzi al volto, anzi 'mpediva tanto il mio cammino, ch'i' fui per ritornar più volte vòlto.
Dante AlighieriEd ecco verso noi venir per nave un vecchio, bianco per antico pelo, gridando: "Guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo: i' vegno per menarvi a l'altra riva | ne le tenebre etterne, in caldo e 'n gelo.
Dante AlighieriMira colui con quella spada in mano, che vien dinanzi ai tre sì come sire: quelli è Omero poeta sovrano.
Dante AlighieriPer correr miglior acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele.
Dante AlighieriLo duca mio allor mi diè di piglio, e con parole e con mani e con cenni reverenti mi fé le gambe e ‘l ciglio.
Dante AlighieriNoi eravam lunghesso mare ancora, come gente che pensa a suo cammino, che va col cuore e col corpo dimora.
Dante AlighieriPer lor maladizion sì non si perde, che non possa tornar, l'etterno amore, mentre che la speranza ha fior del verde.
Dante AlighieriAhi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!
Dante AlighieriA noi venìa la creatura bella, biancovestito e ne la faccia quale par tremolando mattutina stella.
Dante AlighieriAhi quanto son diverse quelle foci da l'infernali! ché quivi per canti s'entra, e là giù per lamenti feroci.
Dante AlighieriE non pur le nature provedute sono in la mente ch'è da sé perfetta, ma esse insieme con la lor salute: per che quantunque quest'arco saetta disposto cade a proveduto fine, sì come cosa in suo segno diretta.
Dante AlighieriE se le fantasie nostre son basse a tanta altezza, non è maraviglia; ché sopra 'l sol non fu occhio ch'andasse.
Dante AlighieriNe la corte del cielo, ond' io rivegno, si trovan molte gioie care e belle tanto che non si posson trar del regno; e 'l canto di quei lumi era di quelle; chi non s'impenna sì che là sù voli, dal muto aspetti quindi le novelle.
Dante AlighieriOh ignota ricchezza! oh ben ferace! Scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro dietro a lo sposo, sì la sposa piace.
Dante AlighieriQual si lamenta perché qui si moia per viver colà sù, non vide quive | lo refrigerio de l'etterna ploia.
Dante AlighieriSempre la confusion de le persone principio fu del mal de la cittade.
La Divina Commedia può essere considerata come la più grande sintesi di modelli culturali, cosmologici e teologici della civiltà medievale. Attraverso di essa Dante Alighieri ha voluto trasmettere ai lettori valori importanti quali l’ordine, la giustizia, la pace, la libertà e la dignità morale. Valori opposti a quelli dei poteri politici e religiosi e della borghesia mercantile.