Il Tre

E preferisco partire se fuori è buio, nascondo le debolezze che il tempo è l'unico dubbio tra tutte le mie certezze.

Le tue pupille sembrano pallottole, se mi guardi, mi ferisci. Ho dei pensieri che alzano la voce, ma vorrei farli stare zitti.

Giuro che da oggi starò un po' più attento. Non andare via da me, ti prego resta.

Questo pezzo è la dimostrazione sai che faccio quello che mi pare. Non mi dire niente, non mi dire dai (no, no).

La mia casa è dove tira vento. La mia vita è sopra quel cemento.

Siamo come la pioggia, eh. Come un fuoco che scotta, eh. Una bomba che scoppia. Questa vita è bella ma costa.

Prima eri il mio punto di forza. Ora sei soltanto un messaggio nell’archivio.

Vorrei fermare per un attimo il tempo, sentire il mio silenzio. Se parlo poco è perché ho un fuoco che mi mangia dentro.

E sembra strano ma a volte mi perdo e mi domando se forse potrei volermi bene più forte.

A volte non so comportarmi. Non vorrei mentire e tu piangi.

E ci sentiamo, lei che mi dice, "Vacci piano". Io che le dico, "Ora".

E siamo fragili come la neve, come due crepe.

Non posso nascondere i miei tagli. Non posso cancellare i miei sbagli. Non posso tornare indietro, no. Non ho la forza di andare avanti.

Occhi lucidi se penso quanto tempo abbiamo perso.

Tu che mi uccidi ridendo. Siamo polvere nell'universo.

Di solitudine non si muore ma si soffre e sembra strano ma a volte mi cerco e mi perdo tra le ombre.

Non perdo la direzione, non trovo il punto d'arrivo. Conservo le sensazioni che provo mentre cammino.

Non importa se ho fatto successo, mi interessa più da dove vengo.

E la richiamo poi ci vediamo e ne parliamo. Dopo saliamo, vestiti volano dal terzo piano.

Tu sai che avevo bisogno d'aiuto, potevi pure mandarmi a fanculo. Invece mi hai detto che gli occhi che indosso non sono mai stati più tristi.