Colazione da Tiffany, le migliori citazioni dal libro di Truman Capote
Una raccolta delle citazioni più belle, intense, brillante tratte da uno dei libri più popolari, anche grazie alla trasposizione cinematografica, di Truman Capote.
Il romanzo breve di Truman Capote, uscito nel 1958, ci racconta la vita della bella Holly, una ragazza intenza, sognatrice e cinica, attraverso le parole e i ricordi del suo vicino di casa, un aspirante scrittore. L'opera ispirò l'omonimo, famosissimo film, uscito a tre anni dalla pubblicazione del romanzo. Nonostante molti aspetti vennero modificati e livellati nella versione cinematografica, tra cui anche il finale diverso rispetto alla versione di Capote, il film viene oggi considerato uno dei più amati e famosi del secolo scorso.
Per concentrarci invece sul libro di Capote, abbiamo raccolta alcune delle più belle citazioni tratte da Colazione da Tiffany.
"Mentre guardavo i colori sfumati dei capelli di Holly balenare nella luce rosso-gialla delle foglie, l'amai abbastanza da dimenticare me stesso, le mie disperazioni egoistiche e da essere contento perché stava per succedere qualcosa che lei pensava felice."
"Io non voglio essere padrona di niente finché non saprò di averlo trovato, il posto dove io e le cose siamo legate tra noi. Non so ancora bene dove sia questo posto. Ma so com'è. È come Tiffany"
"Ma, anche così, mi si rialzava il morale ogni volta che mi sentivo in tasca la chiave del mio appartamento; per triste che fosse, era un posto mio, il primo, e lì c'erano i miei libri, i barattoli pieni di matite da temperare, tutto quello che mi occorreva (o così almeno pensavo) per diventare lo scrittore che volevo diventare."
"'Non amate mai una creatura selvatica, signor Bell,' lo ammonì Holly. 'È stato questo lo sbaglio di Doc. Si portava sempre a casa qualche bestiola selvatica. Un falco con un'ala spezzata. E una volta un gatto con una zampa rotta. Ma non si può dare il proprio cuore a una creatura selvatica; più le si vuole bene più forte diventa.'"
"Forse più vecchi si diventa meno facile è trasformare il pensiero in azione, ed è per questo che ti rimane tutto come chiuso nel cervello e diventa un peso."
"Abitavo nella casa da circa una settimana quando notai che la casella dell'appartamento numero due era contrassegnata da un bigliettino perlomeno strano. Stampato con una certa eleganza formale, il biglietto diceva: Signorina Holiday Golightly, e sotto, in un angolo: in transito. Cominciò a perseguitarmi come una canzonetta: Signorina Holiday Golightly, in transito."
"L'aprile non mi ha mai detto gran che, è l'autunno la stagione del principio, la primavera: e io sentivo tutto questo mentre sedevo con Holly sulla balaustra del portico del capannone per le barche. Pensavo al futuro, e parlai del passato. Perché Holly voleva sapere qualcosa della mia infanzia. E mi raccontò la sua, ma era qualcosa di misterioso, senza nomi, senza luoghi, una ricostruzione impressionistica: pure faceva un effetto molto diverso da quello che ci si poteva aspettare, perché Holly dava un resoconto quasi voluttuoso di nuotate estive, di alberi di Natale, di graziosi cuginetti e di feste: in altre parole, un modo felice di una felicità che non era la sua, e mai, certo, l'ambiente di una bambina che era dovuta fuggire. Non era vero, domandai, che aveva dovuto badare a se stesa da quando aveva quattordici anni? Si grattò il naso. 'È vero. Non è vero il resto. Ma sul serio, tesoro, mi hai fatto una tale tragedia della tua infanzia che non me la sono sentita di competere con te.'"
"Pieno di desideri, non stupido. Ha una voglia tremenda di essere al di dentro delle cose e di guardare fuori; e chiunque sta col naso schiacciato contro un vetro rischia di passare per stupido."
"Ci si può costringere ad amare chiunque."
"Le bandiere al vento, il ritmo fragoroso delle bande e dei piedi militari, sembravano non aver nulla a che fare con la guerra, davanti piuttosto l'idea di una fanfara predisposta per rendere onore a me personalmente."
"Strane arie dolci-amare con parole che sapevano di pini e di prateria. Una diceva: Don't wanna sleep, Don't wanna die, Just wanna go atravelin' trough the pastures of the sky; e questa sembrava piacerle più delle altre, perché continuava a ripeterla anche quando i capelli erano già asciutti, anche quando il sole era tramontato e le finestre si illuminavano nel crepuscolo."
"Anche quando porta occhiali grossi così, anche quando apre la bocca e non si capisce se viene giù dalla montagna, se è campagnola o chissà che. E io non lo so ancora. Secondo me, nessuno saprà mai da che parte è saltata fuori. È così bugiarda che forse non lo sa più nemmeno lei."
"Io no. Non mi abituo mai a niente, io. Chi si abitua a tutto tanto vale che muoia."
"Avete torto. È una montatura. Ma, in un altro senso, avete ragione. Non è una montatura perché è una montatura autentica. È convinta di tutte le idiozie in cui crede. Impossibile dissuaderla. Io ci ho provato, con le lacrime agli occhi. [...] Provateci, qualche volta. Fatevi dire da lei qualcuna delle cose in cui crede. E intendiamoci bene" continuò, "mi è simpatica, la ragazzina. È simpatica a tutti, ma c'è anche moltissima gente che non la può sopportare. A me è simpatica. È simpatica davvero, la ragazzina. Sono sensibile, io, ecco perché. Bisogna essere sensibili per apprezzarla, bisogna avere una vena di poeta. Ma voglio dirvi la verità. Potete farvi a pezzi per lei, e lei vi servirà merda su un piatto."
"La personalità media assume di frequente un aspetto nuovo, ogni pochi anni persino i nostri corpi subiscono un cambiamento completo - desiderabile o meno - ed è naturale che si debba cambiare. Bene, ecco due persone che non sarebbero mai cambiate. Mildred Grossman e Holly Golightly avevano questo in comune. Non sarebbero mai cambiate perché avevano assunto il loro carattere troppo presto, il che, come le ricchezze improvvise, porta una deficienza di senso delle proporzioni: una era diventata un'incallita realista, l'altra una romantica sfrenata."
"Era una cosa di cui sentivo la mancanza, e man mano che i giorni si fondevano l'uno nell'altro, cominciai a sentire nei suoi confronti qualcosa di simile a un vago astio, come se fossi stato trascurato dal mio più caro amico."
"'Sapete quei giorni, quando vi prendono le paturnie?'
'Cioè, la melanconia?'
'No,' disse, lentamente 'La melanconia viene perché si diventa grassi, o perché piove da troppo tempo. Si è tristi, ecco tutto. Ma le paturnie sono orribili. Si ha paura, si suda maledettamente, ma non si sa di che cosa si ha paura. Si sa che sta per capitarci qualcosa di brutto, ma non si sa che cosa. Avete mai provato niente di simile?'"
"Non voglio dire che non mi interessi diventare ricca e celebre. Sono cose che ho in programma, e un giorno o l'altro cercherò di raggiungerle; ma, se dovesse succedere, il mio ego me lo voglio portare appresso. Voglio essere ancora io quando mi sveglierò una bella mattina e andrò a fare la prima colazione da Tiffany."
"Mi sono accorta che per sentirmi meglio mi basta prendere un taxi e farmi portare da Tiffany. E' una cosa che mi calma subito, quel silenzio e quell'aria superba: non ci può capitare niente di brutto là dentro, non con quei cortesi signori vestiti così bene, con quel simpatico odore d'argento e di portafogli di coccodrillo."
E voi, avete preferito più la versione cinematografica o l'originale versione di Capote? Correte a dircelo e condividete con noi le vostre frasi preferite tratte dal libro!