La Guerra dei Mondi, tutti i film e le serie dal libro di H.G. Wells
di Chiara PoliDa La guerra dei mondi, considerato il primo romanzo di fantascienza, sono stati tratti diversi adattamenti cinematografici e televisivi. Ricordiamo insieme i più popolari.
La guerra dei mondi, pubblicato a puntate nel 1897 sul Pearson’s Magazine di Londra, è un romanzo d’appendice - così si definivano quelli pubblicati a episodi su riviste o quotidiani - al quale viene attribuito da molti studiosi il titolo di primo romanzo di fantascienza della storia.
Firmato da Herbert George Wells, considerati fra i padri della fantascienza letteraria, e uscì in Italia per la prima volta nel 1901, come in moltissimi altri Paesi. Molti adattamenti ne sono stati tratti, moltissimi che lo citano in maniera non esplicita per una questione di diritti e altri che ne prendono il titolo per accostarlo a narrazioni che nulla hanno a che fare con l’opera letteraria in questione.
Ecco perché, con un’unica eccezione motivata dall’interesse per la figura dello scrittore, mi sono limitata a selezionare gli adattamenti “apertamente dichiarati” per confrontarli fra loro, in attesa di War of the Worlds su FOX.
La trama del romanzo
Ambientato alla fine del XIX secolo, ruota attorno al personaggio di uno scrittore - il narratore - che si reca in visita da un amico, Ogilvy, impiegato presso l’osservatorio di Ottershaw (in Gran Bretagna).
Dopo aver assistito ad alcune esplosioni avvenute sulla superficie di Marte, i due si ritroveranno sul sito in cui atterra un oggetto non identificato, scambiato per un meteorite, non lontano dalla casa del protagonista.
Il misterioso oggetto si rivela essere una capsula spaziale, all’interno della quale ci sono i marziani. Ostili e determinati a distruggere ogni cosa, i marziani polverizzano i primi uomini che incontrano, ma il nostro narratore scampa miracolosamente al massacro.
Scoprirà in seguito che varie capsule sono precipitate nelle vicinanze e si troverà di fronte i Tripodi, enormi macchine da guerra marziane che mettono a ferro e fuoco la città.
Mentre cerca di fuggire, e di mettere in salvo la moglie dalla quale poi resterà forzatamente separato, il narratore incontra un pastore che, dopo l’invasione, ha perso il lume della ragione e vaneggia dei marziani come di mostri venuti dall’inferno per annunciare al mondo intero l’arrivo dell’Armageddon.
Per mettersi in salvo, il protagonista dovrà affrontarlo. Alla fine, nel centro di Londra, disperando che i Tripodi e i marziani possano essere sconfitti dagli umani, il nostro decide di uccidersi.
Ma, quando si lancia verso uno dei Tripodi, capisce che sta succedendo qualcosa. I batteri dell’aria stanno uccidendo i marziani e il misterioso rampicante rosso che usavano per infestare il nostro ambiente.
Finalmente pieno di speranza, nonostante la devastazione che lo circonda, il protagonista torna a casa, dove ritrova la moglie inaspettatamente sana e salva.
Orson Welles e il panico scatenato dalla radio nel 1938
A diffondere la storia del romanzo di Wells fu il celebre attore e regista Orson Welles, allora poco più che ventenne che, il 30 ottobre del 1938, lesse - interpretandolo così bene da far credere che stesse raccontando una storia vera - un suo adattamento radiofonico per la stazione della CBS.
Welles ebbe la geniale idea di adattare il romanzo in versione breve, sotto forma di un notiziario radiofonico d’emergenza che descriveva alla popolazione i fatti conseguenti allo sbarco dei marziani ostili sulla Terra.
Prima di procedere alla lettura, e dopo averla terminata, la radio avvisava gli ascoltatori che si trattava di una storia di finzione, ma molti si misero in ascolto quando gli avvisi non erano in onda e credettero che si trattassero di un vero notiziario, scatenando il panico.
Sicuramente fra gli adattamenti più celebri di sempre, se non il più celebre, passò alla storia come uno scherzo ma non era nelle intenzioni di Welles suscitare le reazioni che si ebbero in seguito alla messa in onda.
Famosissima la telefonata di un cittadino a New York Times, che s’informava sull’orario previsto per la fine del mondo conseguente all’invasione. Tanto per sapere quanto tempo gli restava per preparasi al peggio insieme ai suoi cari.
Il film cult del 1953
The War of the Worlds, diretto nel 1953 da Byron Haskin e adattato dal romanzo di Wells con la sceneggiatura firmata da Barré Lyndon, resta a oggi la migliore interpretazione delle tematiche care a Wells.
Premiato con un Oscar per i migliori effetti speciali, il film racconta l’invasione marziana ai danni di una cittadina californiana, concentrandosi sull’eroica resistenza dei sopravvissuti e sul panico scatenato nella popolazione dall’arrivo del “meteorite” che porta i marziani sulla Terra.
Interpretato da Gene Barry, Anna Robinson, Les Tramayne, Lewis Martin e Sandro Giglio, fra gli altri, The War of the Worlds, prodotto dal grande George Pal per Paramount Pictures, venne girato con l’enorme, per l'epoca, budget di 2 milioni di dollari, impiegato in larga parte per la costruzione dei modellini dei Tripodi usati durante le riprese.
A tutt’oggi, resta uno dei maggiori cult di genere sci-fi della storia del cinema.
La serie TV del 1988
Con il titolo War of the Worlds, l’opera di Wells approdò sul piccolo schermo nel 1988 per volontà di Greg Strangis (futuro produttore di successi come La famiglia Bradford e Falcon Crest).
Composta da due stagioni per un totale di 43 episodi, la serie rappresenta di fatto un sequel del film del 1953: la storia prende infatti spunto dal ritrovamento di alcuni marziani, ibernati per oltre trent’anni, sopravvissuti alla sconfitta degli anni ’50 durante il loro primo tentativo d’invasione.
Una serie di radiazioni uccidono i batteri che avevano reso l’atmosfera inabitabile per i marziani, che riprendono la guerra contro l’umanità.
Incentrato sul tema della paranoia - gli alieni si mascherano da umani per infiltrarsi ovunque - questo nuovo adattamento aggiunge alle tematiche del romanzo quelle trattate da un altro grande classico sci-fi degli anni ’50: L’invasione degli ultracorpi. Quando il nemico può prendere il controllo degli esseri umani, il gioco si fa ancora più pericoloso…
Interpretato da Jared Martin (Dusty in Dallas), Lynda Mason Green (Il pianeta ribelle, La casa dei ricordi), Philip Arkin (Robocop, Blindness), Rachel Blanchard (Fargo, Flight of the Conchords), Denis Forest (The Mask, Eraser - L’eliminatore) e Adrian Paul (Dante in Arrow), questo adattamento televisivo è infarcito di riferimenti biblici, all’Apocalisse e non solo, e resta ancora oggi di grande interesse per il clima di tensione che gli sceneggiatori riuscirono efficacemente a restituire.
Il film di Steven Spielberg
Uscito in Italia il 29 giugno del 2005, l’adattamento del romanzo di Wells da parte di Steven Spielberg, con protagonista Tom Cruise nei panni di un padre che cerca di mettere in salvo se stesso e i suoi due figli, che vivono insieme alla ex moglie e si trovano da lui per il weekend quando parte l’invasione, riprende fedelmente molte parti del romanzo.
Per esempio, la pianta rossa tramite la quale, di fatto, gli alieni cercano di adattare il nostro pianeta al loro habitat viene mostrata in molte occasioni grazie a suggestivi effetti speciali, senza dimenticare l’incontro con l’uomo impazzito - interpretato da un grande Tim Robbins - che rischia di mettere il protagonista e la sua famiglia in serio pericolo.
Come nel romanzo, nel film gli alieni vengono debellati da un virus innocui per gli esseri umani, mentre a differenza del romanzo - in cui i Tripodi vengono costruiti dai marziani dopo il loro arrivo sulla Terra - le macchine mortali che distruggono mezzo pianeta si trovano già qui: ad arrivare, tramite dei suggestivi lampi, sono i piloti.
L’invasione, dunque, nella pellicola di Spielberg è l’esito di una mossa programmata da tempo, e avviene in modo coordinato e organizzato, a quanto ne sappiamo, in tutto il pianeta.
Affiancato dalla giovanissima e sempre brava Dakota Fanning, da Justin Chatwin, Miranda Otto, Rick Gonzales e Sul Vazquez - oltre che dal già citato Tim Robbins - Tom Cruise recita accanto a Gene Barry, già protagonista del film originale del 1953, che qui compare nel ruolo del nonno.
Costato intorno ai 132 milioni di dollari, il film di Spielberg - una delle sue frequenti incursioni nel mondo dei contatti con gli extraterrestri - ne ha incassati quasi 600 in tutto il mondo, diventando un successo commerciale e il titolo (moderno) di riferimento per l’adattamento del romanzo di Wells.
Il film TV del 2006
Un anno dopo il film di Spielberg è stato prodotto questo film per il piccolo schermo, a cui i telespettatori si interessarono per due motivi: la presenza di attori molto importanti (Michael Sheen, Sally Hawkins, Dermot Crowley, Kenneth Jay, Michael Cochrane…) per il panorama cinetelevisivo britannico e il titolo, che riportava il nome di H.G. Wells a garanzia di un adattamento molto fedele.
In realtà, HG Well’s War of the World, diretto da James Kent (22x.11.63) si concentra sul personaggio dello scrittore, brillantemente interpretato da Sheen, che lotta sì con un presente apocalittico, ma soprattutto ci regala previsioni del futuro in alcuni flashback e riflessioni sulla natura dell’uomo e la sua natura autodistruttiva.
Insomma, qui emerge molto la personalità di H.G. Wells, messo al centro della narrazione come se l’autore, nel suo romanzo, avesse sempre parlato in prima persona di fatti realmente accaduti, e ci si concentra ben poco sulle altre tematiche de La guerra dei mondi.
L’esperimento si può considerare interessante, ma ha francamente poco a che vedere con l’intento narrativo principale del romanzo.
Resta comunque una visione consigliata ai fan del cast, ma soprattutto di H.G. Wells.
La miniserie inglese di BBC
Miniserie in tre parti ambientata nell’Inghilterra di fine Ottocento, proprio come il romanzo di H.G. Wells. L’idea, che unisce di fatto un’opera in costume con gli effetti speciali più moderni, si fonda su un contrasto interessante, che però non convince fino in fondo per lo scarso approfondimento psicologico dei personaggi.
Le tematiche esplorate dal romanzo lasciano ampio spazio alla volontà di sfruttare un’ambientazione ottocentesca - più da inizio Novecento, in realtà - giusto per metterla a confronto con le spettacolari scene in cui i Tripodi mettono a ferro e fuoco l’Inghilterra.
Le storie personali dei protagonisti - nel cast Eleanor Tomlinson, Rafe Spall, Jonathan Aris, Reid Anderson, Philip Gascoyne e Taliyan Blair - e gli intrecci fra le loro vite passano in primo piano, mentre il sogno d’amore di George e Amy (Spall e Tomlinson) diventa occasione per mettere in evidenza come un fattore esterno e imprevedibile - molto esterno, in questo caso, e realmente imprevedibile - possa compromettere i progetti delle persone. A prescindere da quanto semplici e banali possano sembrare.
Girata principalmente a Liverpool, la miniserie di BBC diretta da Craig Viveiros (Testimoni silenziosi) e scritta da Peter Harness (Doctor Who, Wallander) rappresenta di fatto, finora, l’unico adattamento che rispecchia luogo ed epoca del romanzo di Wells.
La serie di FOX con Gabriel Byrne
Ambientata per la prima volta in Europa - mentre tutti gli altri adattamenti, nonostante il romanzo vedesse Londra come centro dell’azione, erano stati trasferiti d’ufficio negli Stati Uniti - la serie in onda in prima assoluta su FOX dal 4 novembre, in contemporanea in oltre 50 Paesi in tutto il mondo, recupera in qualche modo lo spirito originale della storia di Wells.
Intitolata War of the Worlds, non è da confondere con The War of the Worlds, la miniserie BBC.
Il vecchio mondo - quello di oggi - si trova di fronte a un attacco massiccio, inesorabile e immotivato, per quanto ne sa quel vecchio mondo, al quale non può far altro che sopravvivere con disperazione.
Lo strumento usato dagli alieni, molto più evoluti e crudeli di quelli visti finora negli altri adattamenti, è infatti in grado di colpire la stragrande maggioranza della popolazione terrestre in pochi istanti, annientando di fatto ogni resistenza per la conquista del pianeta.
Pur discostandosi molto dalla trama dell’originale, che ruotava attorno alla guerra scatenata dai marziani e ai loro Tripodi, questa versione della storia si concentra sulla determinazione del protagonista - Gabriel Byrne nei panni del dottor Bill Ward - nel sopravvivere nel tenere in vita la propria famiglia. Esattamente come il personaggio di Tom Cruise nella versione di Spielberg, con la grande differenza che qui siamo di fronte a uno scienziato, un ricercatore che intuisce in anticipo ciò che sta per succedere. E che, come spesso accade nei film di fantascienza, non viene ascoltato dalle autorità.
Il fascino dell’Inghilterra, della Francia e della Vecchia Europa, con i suoi monumenti storici inconfondibili, si contrappone alla tecnologia che in qualche modo contribuisce alla nostra probabile estinzione, in un racconto che fa della determinazione umana e dell’attaccamento alla vita un messaggio inequivocabile su uguaglianza, fratellanza ed ecologia.
Girata fra Francia e Inghilterra, la serie propone 8 episodi in cui Byrne è affiancato da Elizabeth McGovern, Natasha Little, Adel Bencherif, Ty Tennant, Stéphane Caillard, Bayo Gbadamosi, Daisy Edgar-Jones, Scott James, Pino Maiello e Paul Gorostodi.