Il magico potere del riordino: tutto sul metodo di Marie Kondo

di Chiara Poli

Il magico potere del riordino ha reso Marie Kondo e il suo metodo KonMari celebri in tutto il mondo. Il libro è ricco di consigli utili, ma ci sono anche idee discutibili. Una, almeno: gettar via i libri...

Indice

Un libro che ha dato vita a una marea di approfondimenti: video, conferenze, condivisione di foto e variazioni dagli utenti di tutto il mondo...

Il metodo di Marie Kondo fa discutere da quando si è affacciato sul mercato letterario.

Perché promette di farci riordinare la nostra casa e la nostra vita una volta per tutte. Lo promette ripetendosi più e più volte, in effetti, fino allo sfinimento: evidentemente doveva raggiungere un minimo numero di pagine (che alla fine sono circa 240).

L'autrice afferma che, per essere davvero felici, bisogna possedere poche cose.

Fra queste, però, include anche i libri...

Il metodo di Marie Kondo

Il magico potere del riordino: Il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita.

Un titolo certamente a effetto, che ha contribuito a farne un best-seller: tutti volevano provare il metodo. Volevano scoprire se funzionava davvero. Volevano, come spesso accade, una bacchetta magica per mettere davvero ordine nelle loro vite.

Io, almeno, la vedevo così: tutti ne parlavano e mi ero quasi convinta che fosse davvero la soluzione definitiva.

Marie Kondo, ideatrice del metodo KonMari dal suo stesso nome, è un'esperta di economia domestica. Nel 2015, con l'uscita de Il magico potere del riordino, ha debuttato come scrittrice raggiungendo un successo straordinario.

Il libro è stato tradotto in oltre 30 lingue e ha venduto milioni di copie, facendo della Kondo una delle donne più famose in quell'anno.

Seguito da 96 lezioni di felicità e da La magia del riordino. Una storia d'amore illustrata, il manuale del metodo KonMari ha permesso alla sua autrice di costruire una professione a tempo pieno: trasformare le case delle persone insegnando loro a liberarsi del superfluo e a mantenere ordine fra gli oggetti e fra le idee.

Ma il metodo funziona davvero?

La prova pratica del metodo KonMari

Io sono una ligia alle regole: ho seguito le indicazioni di Marie Kondo passo passo. Mi sono rimboccata le maniche e ho provato ad affrontare il guardaroba. Anche perché questo libro è diabolico: mentre leggi, ti prudono le mani dalla voglia di infilarle negli armadi e riordinare.

Premesso che sono una disordinata cronica, e al tempo stesso una che detesta avere disordine intorno a sé - pensate che vitaccia...- mi sono impegnata non poco a rivoluzionare armadi e cassetti con l'ormai famosa tecnica della piega in verticale.

Sembrava funzionare, soprattutto per una come me che ormai non stira quasi niente, affidandosi a metodi alternativi (sbattere bene i capi prima di stenderli, usare un metodo preciso per metterli ad asciugare, riporli in modo che non si sciupino).

Lo ammetto: ero entusiasta. Mi sono sentita un po' stupida a ringraziare e salutare ogni singolo capo prima di eliminarlo, ma ho superato il disagio e sono andata dritta per la mia strada, determinatissima.

Ha funzionato, con il guardaroba. Ma non è durato a lungo.

Soprattutto, il metodo può essere utile per indumenti e documenti, ma inapplicabile per quanto riguarda i libri. Almeno per una cresciuta col sacro rispetto di ogni opera stampata.

Non ho mai preso un appunto che non fosse fatto in matita, non ho mai usato gli evidenziatori - nemmeno sul libri di testo - per non rovinare i libri. E al momento di applicare il metodo, pur essendo una che da anni legge quasi esclusivamente su Kindle, non me la sono proprio sentita: per me, gettare via un libro è un sacrilegio.

Ne ho eliminati parecchi, nel corso della mia vita, per problemi di spazio, ma li ho sempre donati alle biblioteche o alle scuole.

I libri non si buttano. Punto. Non solo: credo anche che possedere una biblioteca ben fornita - sebbene oggi sia contraria, per ragioni ecologiche, alla carta stampata preferendo appunto il formato elettronico - sia un vanto, e non un problema di disordine.

Insomma: gli spunti positivi ci sono, è indubbio. I consigli utili arrivano. Ma non posso fidarmi di una donna che getta via i libri!

Il bilancio di un'esperienza: riordinare la propria vita

Come ho detto, per quanto mi riguarda il giudizio sull'organizzazione del guardaroba è positivo: avevo (e uso l'imperfetto non a caso) dimezzato i capi, trovando le giuste motivazioni per dire addio a roba che conservavo inutilmente.

Ho tenuto duro un mese e mezzo, circa. Dopodiché, la fatica di piegare tutto in verticale, di prendersi il tempo necessario a mantenere ordinati armadi e cassetti quando il tempo non c'è e la pigrizia di fondo hanno fatto il resto: ho ceduto... E sono tornata alle vecchie abitudini. L'ormai consueto e periodico repulisti del guardaroba, che ho praticato per quasi tutta la vita.

Il metodo funziona per gli abiti, a patto di essere costanti. Come ho già scritto, lo rifiuto per i libri. Lo approvo per i documenti, ma per molti altri comparti della vita quotidiana lo trovo forzato.

Va bene tutto, ma piegare i calzini uno sopra l'altro, in modo che "riposino bene", no. Calzini appallottolati ora e per sempre.

Il magico potere del riordino: Il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vitaFrasiX
Il magico potere del riordino: Il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita
VOTO6.5 / 10

Il magico potere del riordino è un libro ricco di consigli utili per eliminare il superfluo e imparare a tenere ordine fra i propri abiti. Funziona per tutti? Non per gli amanti dei libri...