I proverbi romani sono l'anima della città e ne raccontano cultura e tradizioni. Nell'articolo trovate raccolti i migliori.
I proverbi romani sono un prezioso patrimonio culturale per il nostro paese, in quanto contengono riflessioni, massime e principi morali che hanno fatto la storia della capitale. Essi infatti si tramandano di generazione in generazione e nonostante il tempo trascorso dalla loro prima concezione sia molto, non hanno perso nulla della loro espressività, soprattutto perché sono in dialetto.
Questa parlata vernacolare tipica della città e delle sue zone limitrofe, è famosa in tutto il mondo per essere molto colorita, vivace e divertente. I proverbi in tale idioma contengono spunti interessanti di saggezza popolare ma possono anche veicolare giudizi o consigli dedotti dall’esperienza comune. Il loro sviluppo dunque è spontaneo e appartiene alla tradizione orale.
Se siete curiosi di conoscere i proverbi romani più famosi e simpatici, nel nostro articolo trovate una raccolta dei migliori. Eccoli qui, tutti per voi!
Proverbi romani
I proverbi romani sono la rappresentazione più vera della cultura e delle tradizioni di un popolo, del modo in cui concepisce la vita e i suoi accadimenti. Qui di seguito abbiamo inserito gli esempi più interessanti di tali detti.
A Roma Iddio nun è trino, ma quattrino. (A Roma il Dio non è la trinità - Padre, Figlio e Spirito Santo - ma i soldi.)
Morto ‘n papa se ne fa un antro. (Morto un papa, se ne nomina un altro)
Omo de panza, omo de sostanza. (Uomo robusto, uomo forte.)
A Anagni si nun porti nun magni. (Ad Anagni se non ti procuri non mangi.)
A la fija de la vorpe nun je se 'nsegna 'a tana. (Alla furba figlia della volpe c'è poco da insegnare.)
Quello che nun strozza ‘ngrassa. (Ciò che non uccide, rende più forte.)
Si Roma c’avesse er porto Napoli sarebbe ‘n orto. (Se a Roma ci fosse il porto, Napoli non esisterebbe.)
A vorte pure 'e purci c'hanno 'a tosse. (A volte anche gli esseri insignificanti fanno la voce grossa.)
All'arbero der fico nun ce pò nasce a persica. (Sulla pianta del fico non può nascere una pesca.)
Mejo faccia tosta, che panza moscia. (Meglio fare la faccia tosta che avere la pancia vuota.)
Proverbi romani divertenti
Ecco per voi una selezione dei proverbi romani divertenti che di sicuro faranno ridere voi e gli amici con cui deciderete di condividerli!
In sta vale de lacrime, quarcuno ce piagne bene. (In questa valle di lacrime, qualcuno ci piange bene ossia c’è chi trae beneficio anche dalle cose più brutte).
A chi tocca nun se ‘ngrugna. (A chi tocca, tocca. Non serve prendersela.)
Troppi galli a cantà, nun se fa mai giorno. (Quando parlano in troppo, non si passa mai i fatti.)
Mejo dolor de bborsa che ddolor dde core. (È meglio avere problemi di soldi che d’amore.)
Roma è santa, ma er su popolo boja. (Roma è una città santa, ma non il suo popolo.)
Pe’ cconsolasse abbasta guardasse addietro. (Per consolarsi basta guardare chi sta peggio di noi.)
Quanno er diavolo te lecca è sségno che vvo’ l’anima. (Quanto il diavolo ti accarezza è segno che vuole l’anima ossia non bisogna mai fidarsi di chi è troppo gentile).
Se stava mejo quanno se stava peggio. (Si stava meglio quando si stava peggio ossia le novità non sempre portano un miglioramento.)
Er core nun se sbaja. (Il cuore non si sbaglia.)
Sparagna, sparagna, arriva er gatto e se lo magna. (Risparmia, risparmia che arriva il gatto e se lo mangia.)
Detti e proverbi romani
I proverbi romani riescono a descrivere in modo semplice e diretto gli aspetti più vari e diversi del quotidiano.
Su li gusti nun ce se sputa. (I gusti non si discutono.)
Roma è santa, ma er su popolo boja. (Roma è una città santa, ma non il suo popolo.)
Mejo esse’ amato che ttemuto. (È meglio essere amati che temuti.)
Piove o nun piove er Papa magna. (Qualsiasi cosa accada, chi sta bene se la cava.)
Er più pulito cià ‘a rogna. (Siamo tutti dei peccatori.)
Er monno è ffatto a scarpette, chi se le caccia e chi se le mette. (Il mondo è come le scarpe, chi le toglie e chi le calza ovvero la ruota della fortuna gira.)
Chi tte fa più de mamma, o tte finge o tt’inganna. (Chi fa più di tua madre, o finge o ti frega.)
Cor contento, lingua ar vento. (Spesso quando si è di buon umore si parla troppo.)
Amico de tutti e de gnisuno è tutt'uno. (Essere amico con tutti o con nessuno è la stessa cosa.)
Anni e bbicchieri de vino nun se conteno mai! (Età e quantità di vino che si beve sono segreti che non vanno svelati.)
Chi ggioca a llotto in ruvina va de botto. (Il giocatore va di sicuro in rovina.)
‘Ndove c’è gusto nun c’è perdenza.(Dove c’è piacere non si ha che da guadagnarci.)
Proverbi romani sulle donne
Le donne sono un universo sempre difficile da comprendere per gli uomini e uno degli argomenti più quotati nelle loro conversazioni. I proverbi romani non fanno eccezione e se ne trovano diversi che affrontano proprio questa tematica sebbene in certi casi in modo colorito e poco lusinghiero.
Le donne cianno er pianto ‘n saccoccia. (Le donne hanno le lacrime facili)
E donne so’ mejo a letto che ar chilo. (Le donne sono meglio all’etto che al chilo.)
Ce stanno du tipi de donna: le zoccole e le pure. Le zoccole, so zoccole; le pure, pure.
La donna è come la castagna: bella de fora e drento la magagna. (La donna è come la castagna: fuori è bella e dentro ha le imperfezioni.)
Donna che move l’anca si ‘n’è mignotta poco ce manca.
Donna de quarant’anni buttela ar fiume co’ tutti li panni.
Basta esse donna pe’ avé er segreto de falli beve e cojonalli tutti. (Basta essere donna per avere il segreto di ammaliare tutti gli uomini.)
Tata e mmamma nun campeno sempre. (La tata e la mamma non vivono in eterno.)
Proverbi romani sull’amore
Ecco una selezione dei proverbi romani sull’amore che mettono in evidenza tutti gli aspetti più tipici di questo sentimento.
Abbità ar vicolo der bovo.(Abitare nel vicolo del bove, ossia essere cornuti.)
Er core nun se sbaja. (Il cuore non si sbaglia.)
Voi fatte ama’? Fatte sospirà. (Se vuoi farti amare, fatti desiderare.)
Annà in brodo de giuggiole. (Non capire più nulla per la contentezza.)
Restà a fa la carzetta a S. Anna. (Rimanere zitella.)
Chi cià le corna è l’urtimo a sapello. (Chi è cornuto, è sempre l’ultimo a sapere del tradimento.)
Chi vò la fija, accarezzi la mamma. (Chi vuole conquistare una ragazza, si faccia amica la mamma.)
L’amore nun è bello si nun è stuzzicarello. (In amore qualche litigata ogni tanto ci vuole.)
Pianto de donna bella, trova subbito chi l’asciuga. (Le belle donne fanno presto a riconsolarsi dopo una delusione o un dispiacere)
Esse cornuto e mazziato. (Portare le corna ed esserne pure canzonato.)
Proverbi romani antichi
I proverbi romani sono il frutto della saggezza popolare, quella tipica di chi lavorava la terra ed era abituato a condurre una vita semplice, ricca di vecchie tradizioni. In questa sezione abbiamo raccolto i detti più caratteristici della capitale.
Dimme er Pantheon e no ‘a Rotonna. (Dimmi le cose come stanno senza girarci attorno.)
Er giorno der Santo se fa la festa. (Si fa la festa il giorno della ricorrenza.)
Ve tenga mbarà e ve tenga puro perde. (Vi devo insegnare e vi devo anche perdere.)
Li Santi novi caccieno li vecchi. (I santi nuovi cacciano via quelli vecchi.)
Mbè? Mbè fanno le pecore, e il lupo se le magna. (Beh? Beh fanno le pecore e il lupo se le mangia.)
Porta aperta pè chi porta, chi nun porta parta pure. (Porta aperta a chi porta, chi non porta può anche andarsene.)
Fai come l’antichi che se magnaveno le cocce e buttaveno li fichi. (Fai come gli antichi che mangiavano le bucce e buttavano i fichi.)
Pe’ cconosce ‘na bona pezza ce vo’ un bravo mercante. (Per riconoscere una buona stoffa serve un bravo mercante.)
Ve tenga mbarà e ve tenga puro perde. (Vi devo insegnare e vi devo anche perdere.)
Chi bbene sementa bbene ariccoje, chi mmale sementa male ariccoje. (Chi semina bene raccoglie bene, chi semina male raccoglie male.)
Proverbi romani sul cibo
I romani sono dei veri cultori della cucina tradizionale. I loro piatti tipici, come la carbonara, la coda alla vaccinara e la trippa, sono il loro orgoglio ma rappresentano anche la storia della città raccontata attraverso il gusto. Qui di seguito abbiamo raccolto i proverbi sul cibo più simpatici e caratteristici.
Se er vino nu lo reggi, l’uva magnatela a chicchi. (Se non reggi il vino, mangia l’uva a chicchi.)
Faccia roscia, panza moscia. (Chi è troppo timido, non mangia.)
Li mejo bocconi sò der coco. (I bocconi più buoni li mangia il cuoco.)
Noci e pani pasto da sovrani. (Pane e noci è un pasto prelibato.)
Vale più un bicchiere de Frascati, che tutta l’acqua der Tevere. (Vale più un bicchiere di vino che tutto l’acqua del Tevere.)
Mejo na gallina oggi che n’ovo domani. (Meglio una gallina oggi che un uovo domani.)
Se magna pe campà no pe crepà. (Si mangia per vivere, non per morire.)
Gira e rigira er cetriolo va sempre ‘nculo all’ortolano. (Nonostante l’impegno, il danno ricade sempre sulla stessa persona.)
Ognuno co’ ‘a farina sua ce fa li gnocchi che je pare. (Ognuno con la sua farina fa gli gnocchi che preferisce.)
All’arbero der fico nun ce pò nasce a persica. (Da un albero di fichi non può nascere una pesca.)
Proverbi romani sulla vita
Roma è un mondo a parte. Animata da sempre da uno spirito goliardico è caratterizzata da una serie di proverbi sulla vita che raccontano le sue mille sfaccettature.
Magna bene, caca forte e nun avè paura dela morte. (Mangia bene, vai di corpo e non temere la morte.)
Er pane de casa stufa. (Le cose conosciute alla lunga stancano.)
Sacco voto nun s’aregge dritto. (Il sacco vuoto non si tiene in piedi.)
Fra ccani nun se mozzicheno. (Fra cani non si mordono.)
Cent’anni de pianto nun pàgheno un sordo de dèbbito. (Cento anni a lamentarsi non servono per pagare i debiti.)
La mano ch’arigala è ar de sopra de quella che riceve. (La mano che regala è superiore a quella che riceve.)
Li parenti der papa diventeno presto cardinali. (I parenti del Papa diventano presto cardinali.)
Li quattrini sò come la rena, na soffiata e voleno. (I soldi sono come la sabbia, una folata di vento e se ne vanno.)
Chi s’inchina troppo mette in mostra er culo. (Chi si inchina troppo si rende ridicolo.)
Necessità nun cià legge. (La necessità supera le regole.)